Sulla metrotranvia di Cosenza-Rende ho scritto all'ANAC

L’Autorità anticorruzione valuti l’eventuale violazione dei principi generali del codice degli appalti sulla gara per l’affidamento dei lavori per la costruzione della tramvia che collegherà le città di Cosenza e Rende all’università della Calabria, espletata senza la necessaria approvazione dell’accordo di programma da parte dei consigli comunali di Cosenza e Rende.
E' quanto ho riportato in una lettera inviata all’Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Come puntualmente segnalato da Domenico Miceli, portavoce del M5S al Comune di Rende sarebbero molteplici le zone d’ombra nella procedura di affidamento dei lavori. Infatti, mancherebbe anche il parere dei consigli comunali di Cosenza e Rende che, a norma di legge, avrebbero dovuto ratificare i cambiamenti al Piano regolatore previsti nel progetto.
Inoltre, il progetto non è stato sottoposto a Via (Valutazione d’impatto ambientale) ed il percorso della tramvia invaderebbe l’orto botanico dell’università, che è un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e dunque sottoposto ai vincoli previsti dalla normativa comunitaria per la conservazione della biodiversità. A questo si aggiunge che il Comune di Rende è sottoposto a procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e, da quanto ci risulta, non avrebbe richiesto né ricevuto il necessario parere favorevole da parte della sezione regionale della Corte dei Conti per l’investimento previsto teso ad assicurare la copertura finanziaria che deve essere assicurata dai due comuni, pari a 19.5 milioni di euro.
Credo sia il caso che l’Anac intervenga prontamente per frenare un progetto rischioso. Il rispetto delle regole va aldilà della posizione politica assunta sulla necessità dell’opera. Noi continueremo a vigilare, non solo per fermarla, ma per fare in modo che la legalità sia rispettata fino in fondo.

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