Catanzaro schiava della politica di élite, ora può finalmente scegliere di cambiare!

Riporto qui di seguito l'intervista rilasciata alla giornalista Alessia Burdino della redazione di CatanzaroInforma:


Tra qualche mese la città sarà chiamata al voto. E la confusione regna, ancora, sovrana. Perché secondo Lei?

“La politica catanzarese dimostra, ancora una volta, l’assenza totale di una visione di prospettiva. I partiti a Catanzaro hanno fallito ed è ormai evidente da 20 anni. Mentre loro discutono nelle segrete stanze di nomi ed alleanze, facendo la conta dei pacchetti di voti a disposizione, i nostri attivisti di Catanzaro (sin dal 24 novembre) si sono seduti insieme ai cittadini per discutere di idee e programmi per la città. A breve toccherà ai catanzaresi dare risposte concrete: vogliamo affidarci ancora alla politica che litiga sulle poltrone oppure ai cittadini attivi che ci mettono la faccia in prima persona proponendosi di portare novità e freschezza a Palazzo De Nobili?”.

Si profila uno scenario con almeno 4 o 5 aspiranti sindaci. Non pensa sia un fallimento per i partiti? 

“Come ho già detto, i partiti hanno fallito su tutta la linea e non è una novità dell’ultima ora, ma una notizia risaputa da ormai 20 anni. Non è solo la bagarre sulle liste ed i candidati a sindaco a dimostrarlo, ma la totale assenza di un’adeguata programmazione da parte dei partiti. Quanto succede nel consiglio regionale ed in parlamento ne è la prova inconfutabile. È da troppo tempo che Catanzaro è schiava della politica di élite di una classe dirigente sorda e muta davanti alle vere esigenze dei cittadini, ma pronta a spartirsi la città come fosse una torta di compleanno”.

Quale sarà l'impegno dei 5Stelle. Si parla di una donna candidato a sindaco: Luana Tassone. E'  vero?

“Il candidato sindaco della lista che chiederà la certificazione al MoVimento 5 Stelle lo sceglieranno i catanzaresi. Abbiamo intrapreso un percorso durato mesi e culminato nella votazione di sabato 18 febbraio, che ha sancito che correranno ad una votazione aperta a tutta la città cinque aspiranti alla candidatura a sindaco: Ania Podedworna, Bianca Laura Granato, Giuseppe Longo, Luana Tassone ed Umberto Catanzariti. Nei prossimi giorni verrete a conoscenza delle modalità di voto che, ripeto, sarà aperto a tutti i catanzaresi. Il M5S sta muovendo un passo storico per la città, mi risulta, infatti, che prima d’ora nessun partito o movimento politico abbia adottato il sistema democratico per far scegliere ai cittadini il candidato a sindaco. Questo è solo l'inizio di una grande rivoluzione culturale che vogliamo portare nel capoluogo di Regione. Dove il cittadino potrà finalmente contare qualcosa”.

Pd, primarie e grande centro: qual è la sua idea?

“Il Pd è un partito che non esiste. Soprattutto a Catanzaro. Non è stato capace di sfruttare l’onda innovatrice di Salvatore Scalzo, né di costruire in ormai quasi 20 anni di opposizione un’alternativa credibile ad Abramo ed il centro destra. Trovo che l’alleanza al centro sia possibile solo per fini elettorali e l’esperienza al governo del Paese ne è la prova certa. Il problema è che non cercano alleanze su proposte e programmi per la città, ma semplicemente per sfruttare il cospicuo bacino di voti proveniente dal centro. Il bello è che mentre loro litigano su nomi, alleanze e liste civetta, noi diamo voce ai cittadini facendo scegliere loro nomi e programmi. Questa enorme  differenza spero verrà premiata dai catanzaresi”.

Come giudica l'operazione politica messa in campo da Nicola Fiorita? Rappresenta il seguito della rivoluzione a piedi nudi di Salvatore Scalzo?

“Nicola Fiorita è una brava persona ed appare preparato. Peccato che in tutti questi anni sia rimasto silente sui problemi della città. Noi, invece, abbiamo fatto denunce molto puntuali e importanti che colpiscono i poteri forti del territorio ed in molte occasioni siamo stati gli unici a farlo. I primi vagiti del suo movimento, però, non mi lasciano ben sperare come si evince dalla presenza di esponenti del Pd all’evento inaugurale di Cambiavento. Mi auguro che le sue liste possano essere pulite, in modo che si possa avere un sincero confronto con un “competitor” con cui si potrà ragionare una volta che siederemo in Aula Rossa”.

Come giudica l'operato di Abramo?

“Lo sfacelo di Abramo è sotto gli occhi di tutti. La Città non sembra avere prospettive future e la fotografia della situazione è nel centro storico come nelle periferie. Tutto in città sembra stia morendo ed avviene a causa del suo operato, visto che governa Catanzaro praticamente dal 1997.  In questi anni è prevalsa la politica delle toppe anche per fronteggiare le emergenze. Quella che assicura una certa visibilità in termini di propaganda. Mai è stata presa in considerazione una sana politica di programmazione e di prevenzione, forse perché è meno visibile in termini elettorali. Il capoluogo di Regione ha bisogno di un vero cambio di prospettiva, non di solite operette inutili per cercare consenso o favorire qualche amico di turno. Quel modo di fare politica è ormai obsoleto. Noi parliamo di smart city,  bilancio partecipato ed economia circolare. Tutta un'altra cosa”.

Che caratteristiche dovrà avere il nuovo sindaco. E quali dovranno essere le priorità da affrontare a suo giudizio. 

“Il nuovo sindaco dovrà essere una persona onesta, circondata da gente onesta. I catanzaresi devono riappropriarsi della propria città, che da troppo tempo è in mano ad un’oligarchia costituita da gente che sfrutta il proprio potere indebitamente. Le sfide che attenderanno il nuovo primo cittadino sono molteplici e devono necessariamente partire da una programmazione che freni la prima, vera, emorragia di questa città: l’emigrazione giovanile. I giovani catanzaresi devono vedere nel proprio territorio prospettive future diverse da quelle che ci sono oggi per poter scegliere di restare a Catanzaro. Bastano poche proposte, delle volte semplici e banali, per iniziare il percorso di risalita della città. Risollevarla è possibile, ma occorre l'impegno in prima persona di ogni catanzarese. È finita l'epoca della delega o della speranza nel politico di turno. Oggi occorre determinazione e coraggio in prima persona. Ognuno di noi deve dare il proprio contributo. Tante piccole gocce possono formare un fiume in piena. Solo così possiamo spezzare le catene al sistema clientelare e massonico che ha calpestato per troppo tempo Catanzaro”.

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