La corruzione politica in Calabria è dilagante

Andrea Niglia lasci la poltrona di sindaco di Briatico e la presidenza della provincia di Vibo Valentia, poiché indagato dalla DDA di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa con l'accusa di aver favorito la cosca Accorinti.
Non si può accettare che rimanga ancora al governo Niglia, eletto presidente della provincia di Vibo il 28 settembre 2014 con l’appoggio dei renziani del PD, esponenti di Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Su Niglia pesa questo ennesimo macigno, giunto a breve distanza dalla pronuncia della Cassazione di decadenza dalle cariche per incandidabilità connessa a llo scioglimento per infiltrazioni mafiose, nel 2012, degli organi elettivi del Comune di Briatico.
Lo Stato ha colpevolmente abbandonato la Provincia di Vibo Valentia, già segnata in profondità da casi di malaffare e gravi tradimenti in ruoli di responsabilità pubblica, con un territorio inquinato e impoverito dalla 'ndrangheta. Le contiguità sono enormi sul posto, per cui la vita democratica è impossibile, il voto è inquinato e gli effetti si vedono tutti,nell'amministrazione pubblica e nel tessuto economico e sociale, per certo tra i più poveri d'Europa. La vicenda Niglia è diventata una vergognosa telenovela, con continui rinvii per cavilli giuridici e con altrettanti rimpalli di decisioni. Nel frattempo, i partiti che fecero eleggere Niglia alla presidenza della Provincia di Vibo Valentia, dal Pd a Ncd, Forza Italia e Fratelli d'Italia, sono muti e fermi, quindi compartecipi.

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