Giù le mani dalla faggeta di Condrò

Vengano fermati al più presto i tagli nella Faggeta di ‪‎Condrò‬, ricadente nei comuni di Serrastretta, Feroleto Antico e Platania (‪CZ‬) ed oggetto di un piano pluriennale di tagli.
Ho interrogato il Ministro dell’‪Ambiente‬ per segnalare il caso. È assurdo che un bosco con alberi di alto fusto venga indicato come un bosco ceduo e quindi assoggettabile a tagli periodici. Così facendo, si corre il rischio di minare un ecosistema unico ed inimitabile che è stato inserito tra i Siti di Interesse Comunitario (Sic).
Il MoVimento 5 Stelle in Parlamento sta cercando di tutelare al massimo le faggete depresse, anche attraverso una risoluzione in commissione ambiente che impegna il governo a tutelarle maggiormente ed a valorizzare le aree protette. Ciò può avvenire anche grazie ad una politica di indennizzo per i mancati tagli. Una maggiore valorizzazione delle aree come quella della Faggeta di Condrò, potrà dare impulso ad economie per il territorio attraverso l’ecoturismo o l’economia verde. È questo il vero sviluppo per molte zone della nostra regione, non i tagli indiscriminati dei boschi!!!
Nella mia interrogazione ho proposto al governo di considerare la promozione delle azioni utili a poter inserire questa fantastica zona tra quelle di interesse per l’Unesco. Cosa già avvenuta per le faggete in Ucraina, Germania e Slovacchia.

#‎LaFaggetaNonSiTocca‬

Qui il testo dell'interrogazione parlamentare:

Parentela. – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – per sapere, Premesso che:

il Bosco di Condrò, meglio noto come Faggeta di Condrò - benché nel complesso forestale non vi siano solo faggi - nel Gruppo del Reventino-Mancuso, situato nella provincia di Catanzaro, corre un grave pericolo: due tecnici incaricati da uno dei comuni proprietari del bosco, Feroleto Antico - gli altri due comuni proprietari sono Platania e Serrastretta - hanno predisposto un "Piano pluriennale di tagli" nelle proprietà comunali. Si tratta di terreni forestati che si estendono per ben 76 ettari;

gran parte dell'area interessata al taglio ricade proprio nella Faggeta di Condrò, bosco noto per essere una delle più belle faggete italiane, con alberi di considerevole età e di grandi proporzioni, i cui tronchi argentei svettano alti e slanciati. Botanici e zoologi hanno ripetutamente segnalato la Faggeta di Condrò come bosco di alto valore ecologico tant'è che in essa è stata individuato un Sito di Interesse Comunitario (SIC), il n. IT9330124 dell'elenco;

l'area interessata al progetto di taglio viene indicata dai tecnici come bosco ceduo, ossia bosco formato da ceppaie dalle quali spunta una corona di alberelli e che, per essere così divenuto a seguito del taglio degli alberi d'alto fusto, può essere assoggettato a tagli periodici con rilascio di singole matricine (esili polloni che spuntano dalle ceppaie) distanziate fra loro di alcuni metri. I boschi cedui così ridotti vengono definiti dai botanici e dai forestali più avveduti, fra cui il prof. Franco Tassi, "boschi stecchino", per il loro aspetto desolato ed esiguo. Si vorrebbe far credere, così, che non saremmo di fronte ad un bosco d'alto fusto come nella parte alta della faggeta e quindi di non particolare importanza. Viceversa, il vecchio bosco ceduo, proprio perché non tagliato da diversi decenni si sta spontaneamente riconvertendo in alto fusto, somigliando in tutto e per tutto alla parte più antica e matura della faggeta;

dalla relazione redatta dai tecnici e dai segni lasciati sugli alberi, si intuisce perfettamente che l'intenzione è proprio quella di tagliare gli alberi più grandi e più sani. Il bosco si depaupererebbe, così, assai gravemente;

l'effettuazione dei tagli per favorire la rinnovazione del faggio richiede particolare cautela e presuppone conoscenze bioecologiche della specie e della comunità -:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti narrati e quali iniziative intenda adottare per la conservazione e la tutela integrale di questo particolare ecosistema così unico, delicato e insostituibile;

se il Governo non intenda promuovere le azioni utili per favorire l'inserimento di questa particolare riserva naturale fra i siti del patrimonio mondiale dell'UNESCO e/o nell'elenco delle faggete vetuste d'Europa per le sue uniche caratteristiche biologiche e strutturali già riconosciute alle faggete vetuste ucraine, slovacche e tedesche, con l'impegno affidato dall'UNESCO a Germania, Ucraina e Slovacchia, di estendere il nucleo originario in modo da creare una rete di faggete a livello europeo entro il 2015/16.

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