Legge bavaglio sulle intercettazioni: "giornalisti e magistrati, denunciate prima che sia troppo tardi"

di Vittorio Ferraresi (M5S) intervento di dichiarazione finale alla Camera dei Deputati 23/09/2015

Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei ricordare, in questa giornata, la morte del giornalista Giancarlo Siani, a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle, ucciso dalla Camorra.

Presidente, colleghi, cittadini, stiamo affrontando il voto finale di un disegno di legge del Governo dal titolo: modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto del fenomeno corruttivo oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
Ebbene, con un titolo così, chi non ci metterebbe la firma ? Dopo la lettura del titolo, però, viene l'osservazione, ovvero il nostro compito, il nostro lavoro qui, dove i cittadini ci hanno eletto e ci hanno mandato, per formulare controproposte critiche, nonché scovare le nefandezze inserite nelle leggi e, soprattutto, capire a vantaggio di chi vadano queste leggi.

Come dice il Premio Nobel Alexis Carrel, osservare è meno facile che ragionare. È risaputo che scarse osservazioni e molti ragionamenti sono causa di errore. Molte osservazioni e poco ragionamento conducono alla verità. Ma sono assai più gli spiriti capaci di costruire un sillogismo, che quelli che sanno cogliere esattamente il concreto.
E mentre questa maggioranza ragiona tutto il giorno e la notte per partorire leggi inefficaci e poco concrete, nonché pericolose, come la riforma del Senato o la Boccadutri, per intascarsi i soldi dei contribuenti, scervellandosi sul come garantirsi l'impunità, nonché la verginità agli occhi dei cittadini, invece di dare risorse ai tribunali, il MoVimento 5 Stelle osserva. Osserva e smonta pian piano tutto il castello, riuscendo ad ottenere modifiche importanti, prima fra tutte quella che prevede l'esclusione dei benefici penitenziari per i boss mafiosi che non vogliono collaborare con la giustizia e che era difatti inserita nel provvedimento iniziale.
O, ancora, l'altra modifica fondamentale, ovvero l'allungare i tempi per la pistola alla tempia dei giudici per la chiusura delle indagini preliminari o la richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione. Voi vi chiederete: ma perché dovrei interessarmi di intercettazioni, di registrazioni, di processo penale, quando mi mancano i soldi per arrivare alla fine del mese, quando mio figlio deve emigrare, quando sono malato perché vivo nella Terra dei fuochi, quando mia moglie è disoccupata? Queste domande ce le poniamo anche noi cittadini. Purtroppo, le priorità di Renzi e del suo Governo sono queste: non un reddito di cittadinanza, non l'occupazione, non la salute, ma la sopravvivenza della casta nei secoli dei secoli!

Abbiamo speso tutte le parole sul merito. Le vergogne contenute su questo provvedimento sono difficilmente spiegabili in pochi minuti.
Ve ne renderete conto quando vi troverete a querelare un criminale perché vi ha derubato o picchiato e vedrete il giudice estinguere il reato perché vi ha semplicemente risarcito economicamente: dopo il danno anche la beffa. Ve ne renderete conto quando lo scambio elettorale politico-mafioso risulterà difficile da punire in terra di mafia.

Se ne accorgerà la vittima di un reato grave quando il giudice, a fronte di indagini del tutto lacunose, non avrà più la possibilità di richiedere un integrazione delle indagini stesse, ma semplicemente dovrà dire che non si procede più. E se ne accorgerà quel giornale che non potrà più pubblicare le intercettazioni vere, pubblicamente e politicamente rilevanti per la nazione, quelle di qualche orologio regalato al figlio di un Ministro o di un politico che fa pressioni per assumere suo figlio al posto del vostro o di chi decide per simpatia chi eleggere come Presidente della Repubblica, come se fossimo in un talent show, o ancora chi sanzionare disciplinarmente o su che leggi fare per favorire le lobby.

O se ne accorgerà il cittadino, che proprio prima del voto non potrà sapere se un politico ha detto o fatto cose che potrebbero fargli cambiare idea, in beffa alla democrazia. Se ne accorgerà senz'altro il cittadino coraggioso, che non potrà più registrare e diffondere scandali politici, a meno che non abbia un tesserino da giornalista o abbia voglia e tempo di spendere migliaia di euro in un processo penale come denunciante o come persona querelata. Se ne accorgerà chi vedrà scomparire, per certi reati, la certezza della pena. Ma a questo ci siamo ormai abituati.

Lo sanno già, invece, i dipendenti della giustizia, che attendono la riqualificazione da troppo tempo. Lo sanno i magistrati, gli avvocati e il personale amministrativo, che lavorano in condizioni vergognose. Lo sanno i carcerati e lo sanno gli agenti di polizia penitenziaria. Lo sanno i cittadini vittime di reati gravi e quelli che si trovano a pagare un contributo unificato per chiedere giustizia, che in tre anni è aumentato del 20 per cento. Lo sa anche il nostro Premier, che, in un momento di crisi occupazionale e di corruzione dilagante, si diverte a mettere mano ad intercettazioni e ai diritti delle vittime del reato, nonché agli strumenti dei giudici, come se stesse giocando alla roulette russa.

Questa giustizia – cittadini, lo sapete anche voi – non funziona. È una giustizia forte con i deboli e debole con i forti.
Chiedere di intervenire sulle norme senza pensare a chi vive i tribunali e le carceri è un po’ come chiedere ad una moto di fare la Parigi-Dakar senza benzina. Il Governo chiede ed ottiene una delega in bianco in materia penale. Cittadini, è un po’ come chiedere a un'impresa di farvi una casa a scatola vuota, al buio, per poi, quando è stata realizzata e quando è stato pagato il prezzo, dire solo se vi piace o meno.

Questo bavaglio, cittadini, non è il bavaglio della stampa...
Questo bavaglio, cittadini, non è il bavaglio della stampa... ma quello di chi accetta tutti i giorni l'ipocrisia...il sopruso, la vita per come gli viene imposta!

È il bavaglio messo al lavoratore con il Jobs Act, quello all'insegnante con la «Buona scuola», quello all'agricoltore con la grandine e al terremotato con la burocrazia ! È il bavaglio del cittadino contro le trivelle!
È il bavaglio della vittima contro il ladro, del giudice che implora risorse per lavorare. È quello che viene messo alle vittime di mafia, all'omertoso, a chi non parla pur sapendo che gli stanno rubando il futuro. È il bavaglio di chi non denuncia. È il bavaglio di chi siede in maggioranza, ma sta zitto, altrimenti perderebbe la poltrona !
È il bavaglio di chi accetta le ingiustizie. È il bavaglio che si mette al PM e alla polizia per distrarne il lavoro.
È il bavaglio, Presidente, del cittadino assetato di verità. È il bavaglio di chi, piuttosto che prendere la strada più difficile, ma giusta...prende sempre quella apparentemente più comoda, ma sbagliata. Dov’è la sinistra che faceva i girotondi ora che sta facendo quello che Berlusconi non è mai riuscito a fare in vent'anni!
Questo bavaglio, Presidente e cittadini, noi non lo vogliamo e chiediamo ai giornalisti e ai magistrati di denunciare.
Giornalisti e magistrati, denunciate prima che sia troppo tardi. È uno dei provvedimenti più pericolosi degli ultimi trent'anni. Chiediamo a tutti voi, cittadini, di informarvi e fare altrettanto.

Cittadini, concludendo, la giustizia non è un concetto astratto, ma concreto e lo viviamo tutti i giorni. Tutti i giorni possiamo fare delle scelte. Concludo, dicendo che il concetto di giustizia, Presidente, cittadini e colleghi, non è tutelabile da questa politica, non è tutelabile da questi partiti, ma da tutti voi che in questo momento ci state ascoltando.

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