Mobilità in deroga in Calabria:"Assurdo dover protestare per il rispetto di un diritto acquisito"

Il Governo prenda a cuore le istanze dei percettori di mobilità in deroga della ‪Calabria‬, che nel 2014 hanno ricevuto soltanto le spettanze relative alla mensilità di Gennaio. Sulla triste vicenda in giornata ho presentato un atto di sindacato ispettivo rivolto al Ministro del ‎Lavoro‬ e delle Politiche Sociali Giuliano ‪Poletti‬.
I lavoratori calabresi hanno ragione a protestare e chiedere chiarezza, visto che non si comprende il motivo per cui nonostante il governo abbia garantito in passato la disponibilità di 55 milioni di euro, tutto era bloccato fino a pochi minuti fà. Per molti di loro, gli ammortizzatori sociali sono l’unica fonte di reddito per dare da mangiare alle proprie famiglie ed è ridicolo che in un Paese come l’Italia nel 2015 si debba protestare per vedere garantiti dei diritti acquisiti. Il governo, infatti, dopo la protesta di stamane avrebbe comunicato di voler sbloccare i 55 milioni che erano stati già decretati in precedenza e di aggiungerne altri 10. A queste risorse, secondo quanto si apprende dalla stampa, si aggiungeranno altri 41,8 milioni di euro stanziati dalla Regione Calabria, che serviranno a coprire anche le spettanze destinate ai circa 11mila lavoratori che erano rimasti esclusi dal decreto ministeriale.
Se venisse approvata la nostra proposta di legge sul ‪‎Reddito di cittadinanza‬, per cui abbiamo già rintracciato le coperture finanziarie ricevendo l’ok da parte della ragioneria di stato e che garantirebbe anche un sistema efficace di politiche attive finalizzate al reinserimento occupazionale, tutto ciò non sarebbe avvenuto.
Il governo dimostra ancora una volta di non tenere alle sorti dei propri cittadini. Il disagio sociale e l’impoverimento del Paese sono sotto gli occhi di tutti e, mentre lo stato sociale viene completamente trascurato dal PD, ci si affretta a discutere in parlamento misure che mai miglioreranno la vita dei cittadini italiani. L’Italia e la Calabria hanno bisogno di misure urgenti e rivoluzionarie, come il reddito di cittadinanza, che possano consentire di intravedere l’uscita da una crisi che sembra non voler finire mai.

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