Contro la povertà ‪#‎Marcia5Stelle per il reddito di cittadinanza!

Gandhi una volta disse: "la peggior forma di violenza è la povertà". Aveva dannatamente ragione! Per questo motivo in 50.000 abbiamo marciato per 20 km da Perugia ad Assisi contro la povertà e per il ‪‎reddito di cittadinanza‬. È la VERA priorità per il paese, perchè NESSUNO deve rimanere indietro!
Ecco un pò di dati sulla povertà nel nostro paese:

Disoccupazione: 13% quella generale (record storico), quasi il 44% quella giovanile 
Oltre 6 milioni: le persone in una situazione di povertà assoluta (ISTAT 2014) 
Oltre 4 milioni: le persone sotto la soglia della povertà alimentare (+ 1 milione rispetto al 2007)
Quasi 4 milioni hanno usufruito dei pacchi alimentari distribuiti dagli enti di assistenza.
15mila le strutture caritative in attività (dato Coldiretti 2012)
Quasi 1,5 milioni di bambini in povertà assoluta nel 2013 (erano circa 1 milione nel 2012)
23%: la percentuale di occupati che si rivolgono alla Caritas 19,1%: la percentuale di diplomati che si rivolgono alla Caritas e il 5,1% la percentuale di laureati.
2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila).
Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila).
(La soglia di povertà relativa è pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti).
L'incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% (per effetto dell'aumento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto al 2012.
Nel 2013, 1 milione 434 mila bambini sono poveri in termini assoluti (erano poco più di 1 milione nel 2012).
L’incidenza della povertà assoluta aumenta anche tra le coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal 5,1 al 7,4%): i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila (erano 728 mila nel 2012).
Nel Mezzogiorno, all'aumento dell'incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento dell'intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%.

Quello che è cambiato è l’identikit di chi chiede “Dobbiamo uscire dallo stereotipo in base al quale il frequentante tipo è un anziano senza fissa dimora“, sottolinea Giancarlo Rovati, professore di sociologia all’università Cattolica di Milano. “In realtà a servirsi delle mense e di altri servizi sono adulti anche di età molto giovane, in età da lavoro. 
Molti fanno parte di quella categoria dei lavoratori poveri, quelli che hanno un lavoro saltuario o una retribuzione insufficiente. 

La Milano dell’EXPO: ciò che unisce profondamente la Penisola è la bandiera del bisogno alimentare. Milano, oltre che essere quest’anno sede dell’Expo, è da sempre considerata una città ricca, simbolo di un’Italia benestante. Nell’anno in cui il cibo è sotto i riflettori, però, l’altra faccia è quella di un territorio dove sempre più persone hanno bisogno di aiuto. L’Opera San Francesco, ente gestito dai frati cappuccini e mensa più grande del capoluogo lombardo, nel 2014 ha sfornato oltre 869mila pasti caldi. Marina Nava spiega: “Ci sono giorni in cui superiamo le 3mila utenze. Dal 2008 sono aumentati anche gli italiani, che adesso rappresentano il 12 per cento dei nostri utenti e sono la seconda nazionalità presente, dopo i rumeni”.

Aiuti sanitari: C’è poi un intervento che va oltre quello delle mense: la Croce Rossa Italiana, ad esempio, nel 2014 ha fornito sostegno a oltre 1,5 milioni di contatti. Una fetta abbondante degli aiuti materiali ha riguardato la distribuzione di alimenti, attività svolta in modo capillare su tutto il territorio italiano dai vari comitati locali dislocati nel Paese. C’è un significativo trend in crescita di chi fa richiesta di beni primari, ma allo stesso tempo anche di coloro che preferiscono non mettersi in coda alle mense, così si sono intensificati gli aiuti domiciliari e le consegne dei pacchi alimentari”. Non solo: la Croce Rossa distribuisce anche medicinali e materiale scolastico e paga le utenze per chi non può permetterselo. E le ong, a partire da Medici senza frontiere, sono sempre più attive nell’offrire assistenza sanitaria gratuita negli ambiti non coperti dal Servizio sanitario nazionale.

DATI ISTAT

DAL RAPPORTO CARITAS SULLA POVERTA’ 2014 (DATI 2013)

Nei 5 anni di crisi (2008-2013) sono praticamente raddoppiati gli interventi della Caritas. 
Rispetto ai contributi erogati con il «fondo straordinario anticrisi» attivato nel 2013 da Caritas, il 39,6% delle risorse sono state utilizzate per integrare il reddito delle famiglie; il 32% è invece impiegato per l’acquisto di beni di prima necessità.
Nel corso del 2013 si sono rivolte ai Centri di ascolto Caritas 135.301 persone. A livello complessivo si conferma la presenza di una quota maggioritaria di stranieri (61,8%) rispetto agli italiani (38,2%). Non ci troviamo di fronte a una platea composta solamente da emarginati gravi o soggetti senza dimora: forte la presenza di donne (54,4%), di persone con domicilio (81,6%), di persone con figli (72,1%). Ma soprattutto il 23% di chi si rivolge alla Caritas è un occupato e per il 5% un pensionato. Per il 19,1% si tratta di diplomati e per il 5,1% di laureati.

ALTRI PAESI, QUALCHE ESEMPIO (COPERTURE ANTI-POVERTA’)

Belgio: 650 euro al mese individuali 
Norvegia: 500 euro al mese, individuali + coperture per affitto e elettricità 
Francia: 425 euro individuali, 638,10 euro in coppia anche di fatto, 765,72 euro coppia con un figlio, 893,34 euro coppia con 2 figli, 17,00 euro in più per ogni altro figlio.

Oggi è stata una giornata storica e indimenticabile! Abbiamo dato l'ennesima dimostrazione che in questo paese esiste un popolo solidale, unito e compatto...Siamo una comunità che va oltre questo sistema corrotto! Ce la faremo, ne sono certo! È stata un'emozione unica marciare tutti insieme al coro di "ONESTÀ" e "FUORI LA MAFIA DALLO STATO". Sono stanco ma soddisfatto!
Nella lunga marcia di oggi ho, dedicato 100 passi a Peppino Impastato, che il 9 maggio di 37 anni fa veniva ucciso dalla mafia. L'Italia di oggi avrebbe bisogno di tanti cittadini coraggiosi come lui, capaci di dire NO ALLE MAFIE con gesti concreti e quotidiani.
Le mafie si stanno impossessando di questo Paese e ormai da troppo tempo si sono intrufolate nella politica, facendo eleggere i propri uomini ormai parte integrante delle istituzioni.
Anche il reddito di cittadinanza può aiutare a lottare contro le organizzazioni criminali, perché in certe terre è spesso la povertà che istiga a delinquere per cercare guadagni facili. 

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