Aethina tumida: le risposte del Governo non sono sufficienti!

Ieri il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Martina ha risposto a due nostre interrogazioni (5-04187 e 5-04188) a risposta in Commissione in merito a “Aethina tumida”, un coleottero parassita degli alveari sconosciuto fino a qualche tempo fa alle nostre latitudini ora approdato in Sicilia dopo aver causato danni agli apicoltori calabresi per oltre un milione e mezzo di euro.

Il Ministro delle politiche agricole ha risposto illustrando gli interventi messi in atto dal Ministro della Salute che ha competenza specifica in materia. Emerge che sarebbe stata attivata pedissequamente la procedura imposta dall’Europa che prevede “all’inizio di questi fenomeni, e fintantoché essi non diventino endemici, una strategia molto drastica, volta all’eradicazione”.

Negli  atti di sindacato ispettivo depositati alla Camera dei Deputati, più volte, ho richiesto interventi volti a “salvaguardare l’ecosistema e la sopravvivenza di apicoltori e apicoltura nel nostro Paese” fino a chiedere di revocare gli “interventi in essere e riformulare le indicazioni in merito alle procedure da attivare” a seguito dell’ordinanza del Presidente della Giunta calabrese che, in contrasto con la normativa nazionale vigente, ha disposto la distruzione dell’intero apiario anche in “presenza di un unico coleottero all’interno di un solo alveare”.

La risposta del Ministro premia le dure battaglie del MoVimento 5 Stelle riconoscendo che “le misure di eradicazione, con la distruzione totale degli alveari, hanno comportato danni rilevanti agli operatori economici”. “Studiare eventuali linee di intervento non più volte alla eradicazione, bensì solo al contenimento” sono dunque le nuove direttive del Governo , le Regioni sono avvertite quindi stop a misure drastiche e, qualora fosse ritenuto idoneo dall’Europa , via libera alle misure “per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato, ovvero misure nell’ambito del regime del de minimis”.

Leggi la risposta del Ministro Martina


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