Depurazione in Calabria, il fallimento di questa politica!


Ogni anno in Calabria assistiamo ad un vero e proprio bollettino di guerra. Quando si avvicina il periodo estivo, infatti, giungono senza sosta notizie di depuratori sequestrati ed avvisi di garanzia. Negli ultimi giorni i social network ed i giornali online sono tempestati dalle foto dei bagnanti che lamentano il mare sporco in tutta la Regione.
La Calabria ha nelle sue coste un’importantissima risorsa, sia dal punto di vista ambientale che economico. Se la Calabria vuole davvero puntare sul turismo e sulla pesca sostenibile, la politica deve adoperarsi seriamente per salvaguardare l’ambiente marino e per farlo bisogna puntare su una depurazione delle acque da scaricare a mare che sia efficiente al massimo.
Ad oggi, però, 90 comuni calabresi rischiano una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea a causa degli impianti di depurazione mal funzionanti o addirittura assenti. Situazione che peggiora se si pensa all'esistenza (accertata) di tantissimi scarichi abusivi a mare.
La politica si è dimostrata inadeguata a gestire quella che è divenuta una vera e propria emergenza ambientale ed economica. Sono questi i motivi che mi hanno spinto a depositare una lunga e dettagliata interrogazione parlamentare al Ministro dell’ambiente Galletti (cofirmata anche da tutti i deputati calabresi del M5S), nella speranza che il Governo si interessi seriamente per risolvere questa vera e propria tragedia per limitare o impedire la procedura d'infrazione delle UE. Il rispetto per l’ambiente e l’ecosistema marino dovrebbe prescindere dagli interessi economici. In Calabria stanno distruggendo il territorio (l’emergenza dei rifiuti e lo smaltimento illecito non sono certo notizie che devo ricordare io) ed il mare e neanche la naturale propensione dell’intero territorio a “campare” di agricoltura, turismo e pesca sembra invertire questa tendenza disastrosa. I calabresi devono risorgere sfruttando al meglio ed in modo sostenibile l’immensa ricchezza delle proprie risorse naturali. Gli splendidi paesaggi, le acque trasparenti dei nostri mari e le naturali propensioni all’agricoltura ed al turismo enogastronomico non possono essere sacrificati da una politica cieca, sorda e muta di fronte alle vere emergenze di questa regione. La ‘ndrangheta approfitta di una terra abbandonata a se stessa, prima dallo Stato e poi dall’emigrazione giovanile. La Calabria deve alzarsi e reagire per impedire la propria morte.

QUI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

Commenti

  1. Ciao Paolo, se aggiungiamo poi la disastrosa e "colposa" gestione del patrimonio boschivo e dei parchi nazionali calabresi, la frittata è compiuta.
    Gregorio Tosto

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