Due interrogazioni sulla sanità calabrese


Legate alle ultime vicende del senatore Antonio Gentile, sottosegretario alle Infrastrutture, stamane insieme ai miei colleghi del M5S Dalila Nesci (prima firmataria) e Federica Dieni abbiamo presentato due interrogazioni sulla sanità calabrese. La prima riguarda l’Asp di Cosenza, per la quale, alla luce delle inchieste in corso della procura ordinaria e della DDA di Catanzaro, abbiamo chiesto al ministro dell’Interno Angelino Alfano il ritorno della commissione d’accesso. La seconda interrogazione, invece, è sul commissario per il Piano di rientro, per cui abbiamo domandato al presidente del Consiglio Matteo Renzi la revoca dell’incarico al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, da sostituire. Abbiamo già annunciato una possibile mozione di sfiducia verso Gentile rilevando l’assoluta inopportunità che resti nel governo, specie dopo il caso del bavaglio al quotidiano “L’Ora della Calabria”.
Gentile è l’espressione del sistema di potere della città di Cosenza, che ha trovato una salda alleanza con quello di Reggio Calabria, rappresentato da Scopelliti. I fatti dell’azienda sanitaria provinciale cosentina e i favori che il suo direttore avrebbe reso al figlio del senatore Gentile, proprio in un momento di tagli alla cieca, dimostrano la necessità che Scopelliti venga rimosso subito dall’incarico per il Piano di rientro». La sanità calabrese è allo sfascio, con situazioni di inquinamento mafioso che risalgono a gestioni politiche della sinistra. Dove erano i Pd Ernesto Magorno ed Enza Bruno Bossio quando, durante il governo regionale di Agazio Loiero, si compivano scelte sballate e nella più inquietante mancanza di controlli?
Lo scandalo di Gentile è servito al Pd a ricostruirsi una finta verginità. La verità è che sono tutti colpevoli, che hanno spremuto e distrutto la sanità calabrese. Se Gentile, come ci auguriamo, si dimetterà in giornata, sarà l’inizio di una pulizia politica destinata a proseguire.

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