De Rose e il caso scandaloso di Fincalabra

La Regione Calabria è un poltronificio che sottrae risorse pubbliche alla sanità, ai trasporti, alle attività produttive e agli altri settori più importanti. Lo abbiamo dichiarato in un comunicato stampa, noi parlamentari calabresi del M5S, in relazione ai vertici di Fincalabra e al mancato assorbimento dei 131 dipendenti di Calabria IT da parte della finanziaria della Regione. Il presidente di Fincalabra Umberto De Rose, che da una nostra verifica non risulta iscritto all’albo degli ingegneri, esibisca il titolo di ingegnere che si porta dietro e all’occorrenza intervenga l’Ordine professionale. L’aspetto più grave (al di là di De Rose) è che la Regione Calabria non richiede requisiti professionali vincolanti per la giuda degli enti in house, i cui presidenti costano ai calabresi oltre 130mila euro all’anno. Paradossalmente, anche un perfetto ignorante nelle materie affidate a questi enti può ricevere incarichi di vertice, purché sia un portatore di voti o un garante di interessi. L’affidamento è del tutto discrezionale. L’assessore Arena e il presidente Scopelliti devono spiegazioni ai calabresi, che pagano le addizionali e le altre imposte e tasse regionali. Arena e Scopelliti dicano a chi è utile scaricare i dipendenti di Calabria IT e condonare a De Rose la restituzione di milioni di euro dovuti alla Regione. Questa mortificazione dei lavoratori di Calabria IT, che per legge devono essere assorbiti da Fincalabra, come ieri ha ricordato la commissione regionale di Vigilanza, prova il ricatto della politica nei confronti delle persone. Il Movimento Cinque Stelle spazzerà via questo sistema che umilia e priva della libertà i calabresi.

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