Interrogazione "Quote Latte": il Ministro ci risponde che risponderà!


Il Governo manca l’ennesima occasione per chiarire l’intricata vicenda delle quote latte, fornendo una risposta più che politichese al nostro question time in Commissione e, di fatto, prendendo tempo sulla questione annunciando una più puntale risposta in futuro. Ovviamente non possiamo ritenerci soddisfatti.

Relativamente alle sentenze definitive, ci saremmo aspettati una posizione netta: quante sono? Quanto valgono e quando le riscuoteremo? Relativamente invece all’annunciato riscorso contro la decisione della Commissione UE lo riteniamo inefficace, quanto poco incisivo, poiché i limiti imposti dall’UE erano molto chiari e il nostro Paese li ha altrettanto chiaramente disattesi.

Quanto alle irregolarità che emergono dalla relazione presentata dal Comando Carabinieri per le Politiche Agricole del 15 aprile 2010 e dalle successive indagini di polizia giudiziaria che hanno evidenziato numerose anomalie nella gestione del sistema quote latte e soprattutto nell’elaborazione dei dati produttivi (come ad esempio vacche munte per oltre 80 anni) tanto da mettere in discussione l’intero prelievo supplementare dal 1995/96 al 2008/09, anziché invocarle per supportare le ragioni di una parte di allevatori piuttosto che un'altra,  dovrebbero considerarsi motivo in più per mettere fine definitivamente alla vicenda individuando gli inadempienti, siano essi allevatori o funzionari statali ed attribuendo loro le responsabilità degli illeciti.

Ancora una volta, dunque, un nulla di fatto, segno evidente che i troppi interessi che ruotano attorno all’affair “quote latte” renderebbero in ogni caso impopolare una posizione chiara e precisa da parte del Governo italiano che, puntualmente, decide di non sbilanciarsi.

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